Il Cursillo di Genova incontra il Vescovo emerito
mons. Martino Canessa
Lunedì 3 aprile alle ore , nei locali del seminario, i responsabili del Cursillo di Cristianità di Genova hanno proposto una serata di ascolto e di condivisione in preparazione alla Pasqua, sotto la guida del Vescovo Emerito Mons. Martino Canessa.
Il relatore ha avviato la riflessione precisando la finalità dell’incontro: evidenziare il cammino che ci può portare a credere nella Risurrezione di Gesù.
Giustamente ha voluto prima ricordare che sono giunti alla Fede nel Risorto coloro che hanno seguito Gesù nei tre anni di vita pubblica (gli Apostoli, i Discepoli, il gruppo di donne).
Si sono aperti alla fede nella Risurrezione perché il Signore Gesù ha fatto loro il dono di incontrarlo risorto.
Tra questi incontri è stato particolarmente significativo quello con l’apostolo Tommaso. Dopo la sua professione di fede il Risorto gli ha detto: “Tommaso tu hai creduto perché hai veduto” e proiettando lo sguardo nel futuro della Chiesa e quindi anche il nostro tempo, ha aggiunto “beati quelli che senza vedere crederanno”.
Il Vescovo, quindi, ha aperto il discorso sulla nostra situazione: siamo chiamati a credere senza vedere.
Come possiamo dire: credo nella Risurrezione? Qual è il nostro cammino verso la Fede nel Risorto?
- Occorre, innanzitutto, avere il desiderio di credere, perché il Signore rispetta la nostra libertà.
Al cap. 3 vers 20 dell’Apocalisse il Signore si presenta così: “Sto alla porta e busso. Se qualcuno mi apre, entrerò e cenerò con lui e lui con Me”
Il Signore che segue il nostro cammino, pone sulla nostra strada segni per favorire la nascita del nostro desiderio. Generalmente il segno che più aiuta è la testimonianza dei fratelli.
- Il passaggio dal desiderio alla fede è dono di Dio. Il Signore, al momento del battesimo, deposita nel nostro cuore il seme della fede e ci assicura il Suo sostegno per essere in grado di sviluppare quel seme.
Il seme cresce con l’ascolto della parola, che ci fa conoscere sempre più Gesù Cristo, getta luce su quello che ha detto o fatto in modo da renderci conto come va condotta la nostra vita e avere il cuore aperto alle ripetute promesse di Gesù riguardanti la vita eterna.
Il seme ha bisogno anche cvhe la nostra vita sia donata il più possibile al prossimo, come è stata quella di Gesù soprattutto al momento della Passione.
Sia per l’impegno che dobbiamo esprimere nell’ascolto della Parola, sia per il dono agli altri della nostra vita dobbiamo chiedere l’aiuto dal Signore.
Dopo l’intervento del Vescovo la serata è continuata con le testimonianze di alcuni fratelli e sorelle su come hanno vissuto la Quaresima, sull’impegno espresso nell’ascolto della Parola e su come la loro vita è stata donata.
Ci siamo, infine, salutati con il canto del De Colores e con l’augurio reciproco di una buona e santa Pasqua
Stefano D. / Mons. Canessa
Cursillo di Genova